Cure primarie e territorio: apre il cantiere della riforma

 

Ridare centralità al territorio nella riorganizzazione del Servizio sanitario regionale. Un enunciato ripetuto in tutte le salse in ogni convegno o seminario di studi come ricetta infallibile per riequilibrare l’offerta (oggi sbilanciata a favore dell’ospedale) e rimodulare così anche la domanda di prestazioni da parte dell’utenza riassorbendo le perniciose sacche di inappropriatezza che zavorrano il servizio con il corredo di sprechi e diseconomie mai sanate. Ma una riforma mai portata avanti con concretezza e determinazione. A prendere in mano la situazione sono ora i sindacati dei camici bianchi che il territorio o presidiano ogni giorno negli studi dei medici di famiglia, dei pediatri di base, e presso i centri specialistici delle Asl.

 Le segreterie regionali e provinciali della Cimo (Confederazione italiana medici ospedalieri), Fimmg (federazione italiana medici di medicina generale, Fimp (Federazione italiana pediatri) e Sumai (specialisti ambulatoriali)della Campania si sono riunite nei giorni scorsi all’Hotel Rmada per discutere insieme su alcuni degli argomenti più attuali e sentiti da tutti i medici, dirigenti e convenzionati.

 La responsabilità professionale, il precariato in Sanità, il riordino delle Cure primarie e l’integrazione Ospedale-territorio i temi dell’incontro. “Si tratta di un primo momento di una iniziativa politico – sindacale per dare risposte alla totale assenza dell’amministrazione regionale sui temi della Sanità – avverte Stanislao Napolano – dirigente del Sumai – che dà seguito a quanto deciso dalle segretarie nazionali al “Capricanetta”“. L’obiettivo è avviare iniziative in ogni Regione d’Italia affinché si realizzi una unità sindacale che porti a confrontarsi con gli amministratori locali sulle criticità della Sanità e trovare soluzioni alla domanda di Salute che perviene dai cittadini.

 Hanno partecipato Gabriele Peperoni ex presidente dell’ordine dei Medici di Napoli e componente la segreteria nazionale del Sumai, Silvestro Scotti vice segretario Nazionale della Fimmg, Roberto Sassi vice segretario nazionale della Fimp, Antonio Limongelli segretario regionale della Fimp, Antonio De Falco Segretario regionale della Cimo, Guido Quici componente il direttivo Fimp, Luigi Sodano tesoriere del Sumai, Franceso Buoninconti segretario regionale del Sumai, Federico Iannicelli segretario regionale della Fimmg, Luigi Sparano segretario provinciale di Napoli della Fimg , oltre numerosi dirigenti di questi sindacati provenienti da tutta la Regione Campania.

 Ospite d’onore Alberto Oliveti vice presidente vicario dell’Enpam, la cassa previdenziale dei Medici. sul tema più cogente, quello della sostenibilità del sistema previdenziale alla luce di quanto accade con le norme emanate prima dal governo Berlusconi e successivamente dal Presidente Monti. Una proposta è nata quasi spontanea dalla sala, quella di far confluire nell’Enpam tutti i fondi previdenziali dei medici, sia quelli convenzionati che quelli dipendenti del Servizio sanitario nazionale, in quanto l’Enpam sicuramente garantisce più del mega istituto Inps. Altro punto: la mancanza di interlocutori affidabili, alla luce anche di quanto accade a livello di governo centrale. “Dal confronto all’Hotel Ramada – sottolinea Peperoni – emerge l’urgenza di un confronto franco tra tutte le forze sindacali, affinché si faccia fronte comune verso una politica ormai non più attendibile, che rischia di far saltare il Servizio sanitario di questo paese”.

 Per la Campania il disagio è ancora maggiore rispetto ad altre regioni italiane in quanto siamo sotto tutela con un Piano di rientro che riduce i margini di manovra per un recupero di efficienza ed affidabilità ma ancor più per la mancanza di interlocutori politici credibili, che si assumano le responsabilità di scelte e decisioni che vadano incontro alle esigenze di un organizzazione complessa e carente come è attualmente la nostra Sanità regionale”.